mercoledì 10 agosto 2016

Peekaboo! - Creative Makers -



Pronunciate "Peekaboo" ad alta voce..già il sentirne il suono mette allegria!
E sono proprio l’allegria e la freschezza due degli elementi caratterizzanti questo stupendo ed innovativo brand. 
Chi c’è dietro a Peekaboo? La mia amica Silvia Lanfranco, Lanfri per gli amici, una ragazza davvero unica. 
Io e lei ci conosciamo perché frequentiamo lo stesso corso di danza e quando la vedi e la conosci non può che farti sorridere da quanto è bella dentro e fuori. Quando la guardi capisci subito che è un’artista, una creativa, lo dicono i suoi occhietti vispi incorniciati da un eye-liner messo ad arte, da ricci ribelli che le incorniciano il viso ed uno stile davvero inimitabile. 
Segni particolari? Un passato da collezionista seriale ed un’ossessione per le linguette di lattina. 
Siete curiosi? Fate bene ad esserlo!
Quindi bando alle ciance e buttiamoci a capofitto dentro alla “storia” che caratterizza le bellissime cose che fa. Se siete come me alla fine dell’articolo vorrete avere tra le mani uno dei suoi unici prodotti. Parola di Otta!


Ecco Silvia!



Chi è Peekaboo Creative Makers? Chi c’è dietro?
Prima di sentirla rispondere le chiedo: “Ma dietro Peekaboo ci sei solo tu sei tu o siete in due? Perché andando a raccogliere  qualche informazione per questa intervista ho letto che Peekaboo è l’unione di Annalisa D’Aprile e Silvia Lanfranco. Sono confusa!”.
Silvia sorride: “Il progetto Peekaboo inizialmente nasce in due, dall’unione mia e di Annalisa. Insieme abbiamo portato avanti Peekaboo per qualche tempo, poi Annalisa ha avuto due gemelle e, diventando una mamma a tempo pieno, ha dovuto abbandonare; perciò, nonostante qualche titubanza iniziale, ho scelto di continuare a portare avanti il progetto cambiandogli un po’ pelle.”


Annalisa & Silvia

Raccontami qualcosa di voi!
“Ehhh che ti posso raccontare di me?” mi chiede Silvia “Ti posso dire che fin da piccola ho sempre amato il riciclo. Per la felicità dei miei genitori non buttavo via nulla, cercavo di riutilizzare ogni cosa; conservavo le puntine delle matite colorate, le palline delle cartucce della penna stilografica (Anche io! ndr), bottoni, le bustine di zucchero, insomma tutto ciò che potevo collezionare senza doverlo acquistare; il tutto veniva poi catalogato con precisione”.
(Che precisina la nostra Silvia, fin da piccola è partita bene! ndr)  
A livello di formazione, Silvia mi racconta di aver studiato al liceo artistico, dopodiché, si è iscritta ad un corso quinquennale di Modello e Confezione ed è stata selezionata per il master "Fashion & Texile Designer" in Miroglio, lo stesso master in cui ha conosciuto Annalisa e che le ha dato la possibilità di entrare in azienda.
Annalisa invece ha frequentato l’istituto d’arte a Torino, lo stesso corso di Modello e Confezione di Silvia, anche se in tempi diversi, ed anch’essa è stata selezionata per il master in Miroglio entrando  poi in azienda.

Com’è iniziata la vostra amicizia e la vostra collaborazione?
Silvia ride: “A volte penso che era proprio destino che io e Annalisa ci incontrassimo! Entrambe siamo di Cambiano, un paesino in provincia di Torino; ci conoscevamo solo di vista e, senza neanche farlo apposta, ci siamo quasi rincorse durante le varie esperienze di studio (hanno frequentato, in momenti diversi, stessa scuola Modello e Confezione a Torino, ndr) fino ad arrivare ad incontrarci al master Miroglio, ad Alba, per diventare inseparabili".

“Abbiamo subito iniziato a pensare di collaborare per creare qualcosa insieme!”. Visto il background di entrambe, Silvia mi racconta che inizialmente cominciarono a produrre una collezione di capi d’abbigliamento handmade. (Se infatti andiamo a sbirciare sulla pagina Facebook di Peekaboo vediamo che nelle prime foto compaiono maglie, gonne e borse realizzate da entrambe. ndr). 
Il loro debutto inizia alla grande con Paratissima nel 2010. In questa occasione espongono la loro prima collezione nel quartiere San Salvario a Torino: è questo l’inizio di Peekaboo. 



Peekaboo @ Pacatissima 2010





Prime creazioni con le linguette!



E poi? Cosa è successo?
Silvia sorride: “La manifestazione era andata molto bene, eravamo state apprezzate e la nostra volontà era continuare a produrre capi firmati Peekaboo. Volevamo provare ad affittare gli spazi che ci avevano ospitato durante Paratissima, ma il prezzo elevato dell’affitto e la consapevolezza di avere un posto fisso da lasciare ci ha un po' frenato. Abbiamo continuato ancora per qualche tempo, poi Annalisa è diventata mamma e, per ovvi motivi ha iniziato a far la mamma a tempo pieno. A questo punto Peekaboo ha un momento di stop”.

Dopo questo momento di stallo come è ripartito tutto?
Silvia mi racconta che le dispiaceva molto abbandonare il progetto, quindi decide di procedere con Peekaboo ma concentrandosi su qualcosa di più semplice da produrre, qualcosa a cui potesse lavorare con più facilità anche da sola; in quegli anni, oltre che impegnata con il master in Miroglio ad Alba, frequentava il corso di Modello e Confezione a Torino che la impegnava molto e quindi il tempo a sua disposizione non era moltissimo. 
Annalisa continua a farle da supporto morale, la incentiva e la sprona ad andare avanti. 
Silvia quindi decide di dedicarsi alla produzione di accessori con linguette di lattina.

Perché avete scelto di chiamarlo così?
“Prima di partecipare a Paratissima” racconta Silvia, “Era necessario trovare un nome per il nostro brand. Come lo chiamiamo? Come lo chiamiamo? Mi girava in testa una parola che inizialmente proprio non riuscivo a ricordare. L’avevo letta durante una lezione di inglese in un articolo di moda che mi era piaciuto tantissimo. Dopo tanto pensare, salta fuori la parola: Peekaboo.
Nell’articolo era utilizzata per descrivere delle gonne; in inglese, in realtà, “Peekaboo” significa cucù. 
Ci è subito piaciuta molto perché oltre al bel suono quando viene pronunciata, era anche bello il contesto, il significato: racchiude in sé qualcosa di giocoso, divertente e che non ti aspetti”. 

(In effetti, guardando le foto dei capi d’abbigliamento che producevano Silvia e Annalisa, non poteva esserci una parola più corretta di Peekaboo: capi  versatili, giocosi, scherzosi, coloranti, e scanzonati, composti da tanti colori e tanti tessuti diversi e, soprattutto, unici. ndr).

Come ti è venuta l’idea di utilizzare le linguette di lattina? Com’è nato l’accessorio Peekaboo?
Silvia guarda in alto ricordando: “La mia passione per il riciclo nasce da quando ero piccola, in casa avevo scatole piene di linguette di lattina accumulate con gli anni. Dopo il progetto per 'Torino capitale del Design' in cui avevo usato le linguette insieme a strisce di tessuto per produrre maglie, borse e cinture, ho deciso di continuare su questa strada. Ovvio, avevo davanti a me un prodotto embrionale e da migliorare su molti aspetti. Vuoi sapere qual’è la primissima cosa che feci con le linguette? Fu una tenda per la mia stanza: 9000 linguette di lattina unite una all’altra. La cosa divertente era che la tenda cresceva pian piano, filo dopo filo, ogni qualvolta riuscivo ad accumulare abbastanza materiale.

Questa è la tenda che porto con me ogni volta che faccio un evento o un mercatino per allestire il mio spazio”.
(Ci rendiamo di quante cose si possono fare con queste linguette?! ndr).

Peekaboo @ San Salvario Emporium 

Quindi quali accessori crei?
“Accessori eco-friendly da donna e da uomo: collane, bracciali ed orecchini”.









Oltre alle linguette di lattina, quali materiali utilizzi per le tue creazioni?
Silvia prende una delle sue bellissime collane e mostrandomela mi spiega che utilizza le linguette delle lattine come elementi principali: queste linguette vengono trattate e colorate in tantissime varianti. Oltre a queste riutilizza anche i fondi delle lattine che diventano maxi ciondoli per collane. 
Ciò che lega i vari elementi è il filato (di lana, di cotone, di seta o di ecopelle) che viene intrecciato ad arte grazie al crochet. 
Sorridendo mi racconta che deve ringraziare la zia per averle insegnato quest’arte quando era ancora bambina. 
“L’obbiettivo futuro” mi spiega  “sarà quello di riuscire ad arrivare ad utilizzare anche dei materiali di recupero al posto del filato o come elemento decorativo aggiuntivo”.

(Wow! ndr).
Spray per linguette


Silvia produce accessori ovunque, anche in montagna!

Peekaboo è il tuo unico lavoro?
“No, purtroppo!”

Ti piacerebbe che fosse tale?
Con aria sognante: Si, tantissimo, sarebbe stupendo!” 

(Incrociamo tutti le dita per te! ndr).

Ma come fai a trovare tutte queste linguette?
Ride. “Ormai è diventata un’abitudine! Tutti i miei amici e conoscenti le conservano per me, sanno che le riutilizzo e quindi ci fanno attenzione. Sulla mia scrivania, al lavoro, ho un piccolo contenitore in cui tutti depositano le varie linguette; poi ho, diciamo, sparso un po’ la voce. A Savigliano, dove abito attualmente e a Cambiano dove abitavo prima, ho i miei ristoranti, bar e pizzerie di fiducia che, in cambio di qualche accessorio, me le tengono da parte. 
Devo contare sulla collaborazione di tutti, da sola non ce la farei! Conta che per una sola collana ce ne vogliono quasi una quarantina!”.

(Da oggi ci farò attenzione anche io..per la felicità di Silvia conserverò tutte le linguette di lattina che mi capitano sotto mano! ndr).


Porta linguette da scrivania


Di linguette ne abbiamo?

Qual’è stato l’ostacolo maggiore che hai dovuto affrontare e come l’hai risolto? 
“L’ostacolo maggiore è stato mettere a punto il tutto, sia il prodotto in sé sia il processo creativo. Bisognava ottimizzare i tempi di creazione del prodotto e far sì che questo fosse il più perfetto e resistente possibile. Nonostante abbia fatto passi da gigante rispetto al primo “prototipo” continuo ad apportare miglioramenti continui. Un altro, se possiamo chiamarlo così, “ostacolo” è la mancanza di tempo; lavorando tutti i giorni devo sfruttare ogni momento libero a disposizione per continuare a creare e star dietro agli obbiettivi che mi sono posta. L’importante è andare avanti, anche piano ma andare avanti”.

(Da ciò che vedo Silvia sta portando avanti tutto alla grande. ndr).

Quanto tempo ci hai messo per definire per bene le varie creazioni?
“Circa un anno e mezzo! Ora il prodotto è ben definito anche se, da buona precisina, vedo sempre qualche aspetto che vorrei migliorare di più”.

(Io trovo che le creazioni di Silvia siano perfette… ndr).

Ogni pezzo è unico! Ho visto che sul packaging ogni oggetto ha il suo numero!
Silvia muove la testa felice: “Sì, sì! Ogni pezzo è unico ed è numerato. Nelle collane, ad esempio, il bottone che personalizza la chiusura è sempre diverso. Come faccio ad averne tanti? Tanto per cambiare ho sempre amato collezionare bottoni e ne ho avute scatole piene in eredità da nonne, zie e mamme; poi, sapendo di questa mia passione, ancora oggi amici e conoscenti mi regalano scatole di bottoni sapendo di rendermi felice.  
Oltre che per il bottone, ogni pezzo è unico anche per i vari abbinamenti; ce ne sono infiniti, grazie ai colori e ai materiali. A meno che non ci sia una richiesta specifica tendo a creare sempre pezzi uno diverso dall’altro”. 

(Basta voglio una collana anche io! Ho già in mente come farla! ndr).


Peekaboo packaging

Come fai a tenere il conto dei vari accessori che crei?
Silvia ridacchia…”Ehhh qui c’è ‘l’aiuto da casa’! Il mio papà è un disegnatore meccanico ed essendo molto preciso di natura, ha iniziato ad aiutarmi tenendo aggiornata la contabilità di Peekaboo. E’ grazie a lui che ho sempre tutto sotto controllo, so quanti accessori ho creato fino ad ora, le entrate, le uscite, le spese etc.” 

(Ma che bravo! Chi non vorrebbe un papà così?! ndr).

Quando crei da dove trai ispirazione? Segui il tuo gusto personale o segui la moda? 
Silvia mi racconta che di solito crea a seconda dell’ispirazione del momento e a seconda di ciò che vede nel quotidiano e durante i suoi viaggi: “L’altro giorno ho visto un bar con le sedie fucsia ed i tavoli verde acido, un abbinamento a cui non avrei mai pensato..ho subito fatto mente locale: ho la vernice verde ed il filo fucsia, la prossima collana la faccio così!”. 
Oltre all’ispirazione del momento, Silvia mi spiega che tanti abbinamenti sono “su richiesta” o   vengono studiati insieme alla persona che le commissiona l’accessorio in termini di accostamenti di colore e materiale. “Questa fase” dice sorridendo “è quella che mi piace di più e mi dà più soddisfazione!”. 


La cartella colori di Peekaboo!



Ci sono diverse collezioni? Se sì, quali sono gli elementi che le caratterizzano?
“No, non ho delle vere e proprie collezioni. Cerco di fare delle capsule collection con alcune costanti a livello di materiali e componenti”. Un esempio? Mi fa vedere la collezione di collane con le nappine, ovviamente rigorosamente fatte a mano da lei. 

(Sono stupende! ndr).









                                                      
Come hai fatto a farti conoscere ed apprezzare? L’uso dei social media ti ha aiutato?
“Sì moltissimo!” esclama. “Prima dei social media, ciò che più di tutto ha aiutato a farmi conoscere è stato il passaparola. Le persone che acquistavano le mie creazioni e le indossavano erano poi le stesse che lasciavano il mio contatto ad amiche e conoscenti che ne volevano una anche per sé”. 
(In effetti quando si vedono le collane Peekaboo indossate è difficile non notarle e non desiderarne una! ndr).
“Soprattutto in azienda!” (la Miroglio ndr) “Un po' per deformazione professionale, attenta al dettaglio moda e all’accessorio, un po' per l’ambiente poco dispersivo, ormai, per la mia felicità, un sacco di colleghi hanno una accessorio Peekaboo!”.
Poi Silvia mi racconta che si impegna quotidianamente a mantenere attive la sua pagina Facebook ed Instagram, in modo tale da pubblicare sempre novità, foto ed informazioni sui suoi meravigliosi prodotti. 

(Vi lascio il link diretto alla sua pagina Facebook ed Instagram, così sarete sempre aggiornate anche voi! ndr)

Hai sempre creduto in questo progetto o c’è stato un momento in cui hai pensato di mollare tutto? Se sì, come mai?
Silvia tamburella con le dita sulla sua guancia pensando ”Bè quando eravamo ancora in due, subito dopo Paratissima,  eravamo carichissime! Poi, un po' per la mole di lavoro incompatibile con la vita quotidiana, un po’ per tutti i vari cambiamenti di cui abbiamo parlato prima, la cosa è andata un po' a perdersi e pensavo che sarebbe stato meglio abbandonare il progetto. Successivamente, un po’ spronata da Annalisa, un po’ per la voglia di riuscire a fare qualcosa di mio, ho deciso di riprendere in mano Peekaboo e trasformarlo in un brand di accessori. Questo, come già detto, ha reso il tutto molto più gestibile: mi sono prefissata degli obbiettivi e cerco ogni giorno di seguirli. Un esempio? Devo fare almeno una collana al giorno e mantenere i vari profili social di Peekaboo sempre aggiornati”. 
(Tanto di cappello a questa ragazza super determinata e organizzata. ndr).




Hai un e commerce? o hai intenzione di aprirlo?
Silvia esclama: “ Si, sarebbe bellissimo!”.
Mi racconta che attualmente non ha un e-commerce ma l’intenzione è quella di aprirne uno, o personale o almeno su Etsy, la piattaforma dei negozi online di creativi ed artigiani per eccellenza.
La sua volontà, mi spiega, sarebbe quella di creare una sorta di applicazione con la possibilità di personalizzare in maniera diretta le varie componenti dei vari accessori (per es: il colore delle linguette e del filato) in modo tale che il cliente possa giocare cercando l’abbinamento che più gli piace e rendersi conto subito di come potrebbe essere il risultato.

(Wow, è davvero una bellissima idea! ndr)


Collane, collane e ancora collane!

Dove possiamo trovare le tue creazioni?
“Allora…” Silvia inizia ad elencare “Da Similar, ad Alba, con il quale ho l’esclusiva,  da Gulp Hair Saloon ad Alassio e da The Secret Home a Torino.”

(Di Similar ne abbiamo parlato nel post precedente..ricordate? ndr)


Peekaboo @ Similar (Alba)
Peekaboo @ Gulp Hair Saloon (Alassio)


Peekaboo @ The Secret Home (Torino)
Hai fatto qualche collaborazione? 
“Dopo la prima volta a Paratissima con Annalisa”, mi spiega “ho partecipato di nuovo condividendo lo spazio con un’altra mia amica che ha un brand indipendente di abbigliamento donna che si chiama STMA”. 
“Però ho una piccola chicca…” dice di sottecchi “la mia collaborazione con Similar continuerà, ed in maniera ancora più bella: studieremo insieme una collezione di accessori Peekaboo personalizzati solo per loro!”.

(Wow, allora ne vedremo delle belle” ndr

Ok, allora per finire facciamo un gioco: per ogni lettera dell’alfabeto mi dovrai dire qualcosa che è collegato a te o a Peekaboo?
Pronti? Via!

Annalisa, la mia socia e amica.
Bottoni: uno dei particolari che rendono unici i pezzi Peekaboo.
Custom-made: perché puoi creare l’abbinamento che più ti piace.
Davide: il mio fidanzato che mi sopporta e supporta in tutto questo.
Eco-friendly.
Fantasia.
Gomitoli: che sono sparsi ovunque.
Handmade.
Infinite possibilità di abbinamento.
Just wear it! 
Knitting: perché sferruzzare è un vero e proprio mestiere. 
Linguette di lattina.
Manualità.
Nappine: la novità della nuova collezione.
OPI: la sigla per definire un “Operatore del Proprio Ingegno”.
Perseveranza: quella che ci vuole se nel mentre fai un altro lavoro.
Qualità.
Riciclo.
Settecentotrentacinque: i pezzi prodotti fino ad oggi.
Tascabile: perché posso produrre ovunque.
Unico: com’è ogni pezzo, mai uguale ad un altro.
Vernice: quella che caratterizza le linguette.
Worldwide.
XS-XL: le Peekaboo possono essere su misura.
Yarn Bombing: l’evento a cui vorrei presto partecipare.
Zia Pia: colei che mi ha insegnato l’arte dell’uncinetto.



Finisce qui la mia chiacchierata con la Silvia. Che dire?
Silvia è una persona luminosa, un vulcano di idee e creatività..da una ragazza così non potevamo che aspettarci un progetto come Peekaboo.
Ciò che posso assicurarvi è che se avrete la possibilità di vedere le sue creazioni le troverete uniche e bellissime. Dentro ad ognuna di esse c’è l’unione della tradizione e dell’innovazione, del vecchio e del nuovo, il rispetto per l’ambiente, e l’incontro di materiali di scarto e materiali pregiati per dar vita a qualcosa di unico ed inimitabile.

Pics from Peekaboo! -Creative Makers- Facebook Page



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